Seconda in Europa dietro la Germania. E largamente davanti alla Francia, il Regno Unito, la Spagna e la Polonia, i pari taglia europei. Anche nel 2016 l’Italia manifatturiera ha confermato la sua posizione sul podio europeo, alle spalle della locomotiva tedesca, con una produzione venduta pari a 646 miliardi che vale il 13% dell’Unione a 28 Stati.
In questa graduatoria, redatta dal centro studi Cna sui dati Eurostat per il 2016, la Germania primeggia con un fatturato complessivo di 1090 miliardi (il 22 per cento del totale), la Francia si colloca al terzo posto con 498 miliardi (circa il 10 per cento dell’UE ), seguita da Regno Unito (7 per cento), Spagna (6 per cento) e Polonia ( 4 per cento).
In nessun altro Paese la produzione supera il 2 per cento. Chi ha il merito principale di questo risultato in apparenza sorprendente? Sicuramente le micro e piccole imprese.
Il Welfare bilaterale artigiano, eroga prestazioni e servizi che vanno dal sostegno alle aziende in crisi e al reddito dei lavoratori dipendenti in costanza di rapporto, a interventi a favore delle imprese e del loro sviluppo, all’assistenza sanitaria integrativa e a corsi di formazione professionale, fino alla costituzione di una rete di rappresentanti della sicurezza territoriale.