“La semplificazione degli adempimenti fiscali rischia di essere una ‘tela di Penelope’. Nonostante gli impegni e le norme degli ultimi anni, l’Italia mantiene il record negativo nell’Ue per la burocrazia fiscale: per pagare le tasse servono 240 ore l’anno, 85 ore in più rispetto alla media dei Paesi dell’Area euro. Occorre una strategia coerente e di ampio respiro che metta mano anche a norme di carattere sostanziale, non soltanto ad adempimenti comunicativi”. Questa la sollecitazione di Rete Imprese Italia che ha tracciato anche quattro linee giuda per semplificare concretamente la vita delle imprese:
1) il riordino in testi unici delle disposizioni fiscali;
2) la stabilità nelle disposizioni che impongono gli adempimenti fiscali;
3) la non retroattività delle disposizioni tributarie e la “costituzionalizzazione” dello Statuto del contribuente;
4) i controlli fiscali non devono incrementare gli oneri burocratici delle imprese e deve essere introdotta una reale valutazione d’impatto preventiva delle nuove disposizioni, come pure una verifica periodica sull’efficacia delle norme stesse spesso introdotte per finalità di contrasto all’evasione.
Rete Imprese Italia ha evidenziato che il percorso di semplificazione intrapreso nel 2014, è stato, di fatto, interrotto e, in maniera contradditoria, negli ultimi mesi è ricominciato un periodo caratterizzato da nuovi oneri ed adempimenti a carico delle imprese. In particolare, Rete Imprese Italia segnala due nuovi adempimenti: l’obbligo di comunicazione analitica dei dati delle fatture emesse e ricevute, con periodicità trimestrale e l’obbligo di comunicazione dei dati delle liquidazioni periodiche IVA, sempre con periodicità trimestrale. Sulla stessa lunghezza d’onda è il decreto legge n. 50 del 2017, con il quale è stata prevista una ‘stretta’ sulle compensazioni fiscali, incrementando il numero dei casi in cui è necessaria l’apposizione del visto di conformità per poter compensare i propri crediti, obbligando all’utilizzo esclusivo delle procedure telematiche dell’Agenzia delle entrate. Il tutto a fronte di un fisiologico incremento di crediti fiscali a seguito dell’allargamento del campo di applicabilità dello split payment.
Il Welfare bilaterale artigiano, eroga prestazioni e servizi che vanno dal sostegno alle aziende in crisi e al reddito dei lavoratori dipendenti in costanza di rapporto, a interventi a favore delle imprese e del loro sviluppo, all’assistenza sanitaria integrativa e a corsi di formazione professionale, fino alla costituzione di una rete di rappresentanti della sicurezza territoriale.