Oltre 10mila aziende artigiane in meno nell’ultimo decennio, solo in Puglia. Non si arresta l’emorragia delle imprese che continuano a subire gli effetti di una recessione senza precedenti. In Puglia si contano 68.156 attività artigiane. Erano 79.118 al primo trimestre del 2008. La contrazione è ben 10.962. Tutti i comparti hanno un saldo della nati-mortalità in rosso, nessuno escluso.
La crisi, dunque, non rallenta la morsa. Anzi, in alcuni settori morde sempre di più e gli artigiani non possono fare altro che ricorrere ai nuovi strumenti di welfare. Si tratta di veri propri ammortizzatori sociali che non gravano sulle casse dello Stato, ma sono finanziati dalle stesse micro o piccole aziende. Strumenti a sostegno del sistema produttivo o utilizzati dagli imprenditori e dai loro dipendenti nei momenti in cui il quadro economico accusa i gravi contraccolpi della recessione.
(Articolo integrale in allegato)
Il Welfare bilaterale artigiano, eroga prestazioni e servizi che vanno dal sostegno alle aziende in crisi e al reddito dei lavoratori dipendenti in costanza di rapporto, a interventi a favore delle imprese e del loro sviluppo, all’assistenza sanitaria integrativa e a corsi di formazione professionale, fino alla costituzione di una rete di rappresentanti della sicurezza territoriale.