domande di Giacomo Basso
L’età anagrafica e nel nostro caso si tratta di una convenzione, coniugata all’esperienza sono una grande risorsa, soprattutto quando siamo di fronte a un percorso importante e una storia qualificante, oltretutto, contrassegnata dalla fedeltà.
Con questa premessa, inauguriamo una nuova Rubrica denominata “Michele Marchese ci racconta la storia della Sicilia Artigiana”.
Fate conto che si tratti del nostro Camilleri, perché siamo di fronte a una Fonte inesauribile di aneddoti, di profili, di storie di rivalità e di riconciliazione che ci arricchisce e comunque ci persuade
A Giuseppe Guarino che agli altri dava del Lei e me invece chiamava Michele. Scrissi a Guarino chiedendo un appuntamento, Lui mi chiamò, perché aveva piacere di incontrarmi, così nacque l’associazione di Siracusa, che era già impegnata ma che anelava a maggiore libertà che ha trovato sotto la bandiera di CASARTIGIANI.2
2.Quale città ama di più, Siracusa o Catania e cosa ricorda di queste due splendide città negli anni 50?
Vivo e opero a Siracusa ma sono orgoglioso di esser nato a Catania…si dice che “gli italiani hanno fatto grandi gli Stati Uniti”. Catania è stata sempre una città attiva con il porto e le attività commerciali. A Siracusa, con lo sviluppo della zona industriale, tanti catanesi si sono spostati, in cerca di un lavoro, in quelle terre con grandi concentrazioni di industrie, che prima erano centinaia di ettari di aranceti.
Falegnami, edili e altre 180 attività artigiane. Poi abbiamo fatto capire che chi gioca da solo perde sempre e abbiamo cominciato un lavoro di “Squadra”, un concetto in cui ancora crediamo fortemente e che io sempre predico.
Perché prima di diventare tipografo ero un seminarista Arcivescovile nella Diocesi Siracusana e la mia formazione mi faceva credere nella coniugazione dei valori cristiani con quelli politici di Democrazia e di Libertà.
Ha fatto il suo lavoro in un ambiente ostile, per cercare di migliorare, come tanti della nostra generazione, le condizioni di un Paese povero come l’Italia.
Il Welfare bilaterale artigiano, eroga prestazioni e servizi che vanno dal sostegno alle aziende in crisi e al reddito dei lavoratori dipendenti in costanza di rapporto, a interventi a favore delle imprese e del loro sviluppo, all’assistenza sanitaria integrativa e a corsi di formazione professionale, fino alla costituzione di una rete di rappresentanti della sicurezza territoriale.