Come riportano tutti i maggiori quotidiani, al penultimo consiglio direttivo della Bce, Mario Draghi ha voluto dare un colpo di coda e un ultimo aiuto all’economia del Continente. Il contenuto delle riforme è racchiuso negli articoli degli economisti e in tal senso per sintesi ed esaustività Vi rimandiamo a quello di oggi del Corriere della Sera dal titolo “Gli effetti su famiglie e imprese. Funzionamenti a costi bassi, risparmi, meno rendimenti”, a firma di Francesca Basso.
Naturalmente quello che colpisce, in positivo, e che ci riguarda particolarmente è che il nuovo quantitative easing avrà un effetto benefico sui titoli governativi, tenendo basso lo spread.
Conoscemmo Draghi in occasione dell’operazione relativa al passaggio di Artigiancassa in BNL e a Lui si devono tante iniziative di privatizzazioni, in quegli anni, nella sua qualità di Direttore Generale del Ministero del Tesoro.
Capimmo tutti, indipendentemente dalle nostre convinzioni più o meno politiche, che si trattava di un vero e proprio fuoriclasse dotato oltre che di competenze e di grande serietà, di quel carisma che, come si sa, è un insieme di cose indefinite, ma superiori, che o ce l’hai o non ce l’hai.
Poi abbiamo avuto occasione di incontrarlo in altre circostanze dove ha dimostrato di essere un Uomo anche molto affabile e disponibile, soprattutto verso i giovani.
Adesso sta per scadere il suo mandato e la cosa ci preoccupa non poco e non perché orgogliosamente non pensiamo che si possa rispondere alle esigenze della situazione, ma perché temiamo un certo qual pregiudizio e una certa qual mal disposizione.
Contiamo sulla ineluttabilità della Storia e dei suoi accadimenti, affinché Draghi possa così trovare un ambito dove sia ancora determinante e salvifico il suo lungimirante lavoro.