Napoli vive un consistente rilancio, un importante rinascimento. Fiction, rappresentazioni artistiche, servizi, inchieste e quant’altro stanno a dimostrare l’attenzione dell’opinione pubblica sul rinnovato orgoglio dei napoletani, se poi ci metti anche uno scudetto l’imprimatur è compiuto.
Non c’è niente da fare e per nessuno da contestare Napoli è una città mistica, esoterica, metafisica con quella quinta di quel mare rassicurante, fraternizzante che non è esattamente come quello di Genova.
Essere napoletano oggi è un impegno gravoso perché dopo tutto il periodo della stasi, della crisi, dell’ignavia susseguitosi al trionfo degli intelletti, alle maschere leggendarie, alle muse ispiratrici, Napoli è un’altra cosa e bisogna tornare ad esserne degni, bisogna tornare ai fasti del teatro e della società, bisogna tornare a vivere e a sperare.
In questo contesto, involutamente strategico, si inseriscono piccole, grandi, generose iniziative di napoletani veraci, i cosiddetti napoletani della generazione perduta, per fare il verso a Gertrude Stein, della transizione, appagati solo da un bagliore Maradoniano e che quel solo sia un eufemismo.
Marco Luongo, esponente di una famiglia notabile, ha voluto dare il suo contributo e non solo va apprezzato ma incoraggiato proprio perché è uno di quei tasselli di cui si compone la struttura del puzzle della rinascita, va incoraggiato perché i prodromi lasciano intendere, nello specifico, ampie disponibilità e concrete possibilità.
Marco, nipote prediletto del grande Giovanni Luongo patriarca eponimo dell’associazione artigiana, è se possibile due volte napoletano, perché orfano da piccolissimo di una creatura soave nella tradizione delle sirene buone come Partenope .Ma Napoli lo ha adottato, con le sue tante mamme e nonne, le tante Liliana, Ida, Anna Maria, Maria, le tante che fanno di Napoli la città del cuore, per la sua predilezione per le creature come direbbe il grande Pino, quindi la scrittura di Marco ha acquisito, da questo status, una sofferta ma consapevole e romantica vena narrativa che coinvolge e rapisce e dà il senso dell’ ossimoro di come sia difficile ma nello stesso tempo bellissima la vita a Napoli .
Provate a leggere la pubblicazione Napolintour e troverete, anzi, sinesteticamente avvertirete sulla pelle il calore di un raggio di sole di Napoli.
Chi volesse acquistare, regalandosi un viaggio meraviglioso, questo libro può prenotarsi da Feltrinelli oppure chiedere spiegazioni e indicazioni alla Confederazione o alla Associazione di Napoli.
Il Welfare bilaterale artigiano, eroga prestazioni e servizi che vanno dal sostegno alle aziende in crisi e al reddito dei lavoratori dipendenti in costanza di rapporto, a interventi a favore delle imprese e del loro sviluppo, all’assistenza sanitaria integrativa e a corsi di formazione professionale, fino alla costituzione di una rete di rappresentanti della sicurezza territoriale.