TARANTO – Casartigiani Taranto pretende, a gran voce, di investire in nuove infrastrutture nel porto di Taranto. Quest’ultimo continua ad arrancare e com’è noto, nel 2024, ha registrato il minimo storico nella movimentazione delle merci. Crisi che, direttamente, si riflette sull’autotrasporto settore cruciale per l’economia locale, che ha visto un aumento dei costi operativi e una diminuzione del volume di traffico.
Nello specifico, Casartigiani Taranto chiede che venga istituito uno scalo ferroviario logistico intermodale che possa incidere sulla riduzione dei costi di trasporto al tempo stesso, diventi più sostenibile. Secondo il sindacato dei datori di lavoro artigiani tarantini, uno degli aspetti più critici da affrontare è quello dell’ultimo miglio, ovvero il segmento finale della catena di distribuzione che porta le merci dai centri di smistamento o dai porti ai consumatori o alle aziende. Si tratta di un punto nevralgico e spesso inefficiente della logistica SCM (Supply Chain Management). La scarsa efficienza nel trasporto, dell’ultimo miglio, può comportare ritardi nelle consegne, elevati costi di trasporto e, in ultima analisi, la frustrazione dei clienti.
Com’è sottolineato pocanzi, inoltre, si tratterebbe in trasporto sostenibile perché studi recenti hanno dimostrato che oltre il 30% delle emissioni di CO2 nel settore dei trasporti deriva dai trasporti stradali. Secondo Casartigiani Taranto, pertanto, la promozione del trasporto ferroviario intermodale ridurrebbe, significativamente, queste emissioni e contribuire agli obiettivi di sostenibilità ambientale indicati dalla Commissione Europea.
Il coordinatore regionale di Casartigiani Puglia, Stefano Castronuovo, sottolinea che le nuove infrastrutture debbano essere di proprietà pubblica anche dopo la loro costruzione: «Questa scelta potrebbe garantire – ha detto Castronuovo – un accesso equo e sostenibile per tutte le imprese operanti nel territorio, evitando concentrazioni di potere e profitto nelle mani di pochi. Solo attraverso una gestione pubblica delle infrastrutture potremo assicurare trasparenza, equità e un servizio che risponda alle reali esigenze della comunità e delle imprese locali».
Ancora, l’introduzione di moderne infrastrutture logistiche e intermodali stimolerebbe l’occupazione nella provincia di Taranto. Si stima che per ogni milione di euro investito in infrastrutture logistiche si possano generare dai 15 ai 20 posti di lavoro: «Riteniamo che questo investimento – ha continuato Castronuovo – sia cruciale non solo per il rilancio del settore autotrasporti, ma anche per l’intera economia della provincia di Taranto. Pertanto, Casartigiani Taranto chiede alle istituzioni locali e nazionali affinché realizzino le risorse necessarie per il potenziamento delle infrastrutture portuali e di trasporto, includendo progetti. Così potremo garantire un futuro sostenibile e prospero per il nostro porto e per l’intera comunità».
Il Welfare bilaterale artigiano, eroga prestazioni e servizi che vanno dal sostegno alle aziende in crisi e al reddito dei lavoratori dipendenti in costanza di rapporto, a interventi a favore delle imprese e del loro sviluppo, all’assistenza sanitaria integrativa e a corsi di formazione professionale, fino alla costituzione di una rete di rappresentanti della sicurezza territoriale.