Dici Lucio, leggi anni ’70. “Mi ritorni in mente” che fu presentata a dicembre del 1969, rappresenta il sipario, che si apre sul proscenio indimenticabile di quell’epoca controversa e irripetibile, suggestivo al punto di aver modificato , alcuni dicono in peggio, i destini individuali e collettivi degli italiani.
Di quegli anni di capelli lunghi, flipper metaforici, minigonne e pantaloni scampanati ma anche di contestazione giovanile, di violenza e di odio, Lucio Battisti insieme ai Beatles, ne è la colonna sonora , ma Lui molto di più. Da ogni macchina pur con improbabile autoradio, da ogni uscio semiaperto, da ogni persiana socchiusa, da ogni serranda alzata, fuoriusciva la sua inconfondibile melodia , spesso triste ma sempre rassicurante, perché del resto la vita “non è un’avventura”.
Ognuno, negli anni 70, aveva la sua Linda che ballava inesauribilmente e freneticamente solo per lui e aveva la sua Francesca , bionda come quell’altra, ma che non poteva essere lei.
Se cerchi Beatles ne trovi brandelli importanti, magari nella metropolitana di New York , con il vecchio Paul che fa un concerto improvvisato per pochi fortunati coincidenti, se cerchi Lucio lo trovi solo nelle sue immortali canzoni scritte insieme al grande Mogol. Del resto, “se cade la tristezza in fondo al cuore, come la neve, non fa rumore”. Contro il tempo, contro la condizione anche del Tempo e della Materia niente possiamo, ci dobbiamo adattare alle “discese ardite e alle risalite” sperando che non siano troppo ardite le prime e impossibili le seconde. “Eppoi del resto come può uno scoglio arginare il mare “ perché queste che adesso sembrano consuete, saccheggiate e copiate come sono state, ma che all’epoca rappresentavano una innovazione clamorosa con la scoperta di un nuovo mondo. E comunque “in un mondo che non ci vuole più, respiriamo liberi”, così liberi da pensare che ci sia un Paradiso degno per gli artisti, che la Condizione sia quella che la sensibilità non sia un difetto o una colpa ma bensì un pregio e una qualità.
“Il carretto passava e quell’uomo gridava gelati” (ti siamo grati anche di questo Lucio) e non faceva niente se “al 21 del mese i nostri soldi erano già finiti”. Del resto “che anno è, che giorno è, questo è il giorno di vivere con te”, un solo giorno da vivere liberi, in quegli anni irripetibili e complessi.
A nome dei moltissimi che ci hanno richiesto un ricordo di questo grande musicista e interprete, CASARTIGIANI rende onore a Lucio Battisti.
Il Welfare bilaterale artigiano, eroga prestazioni e servizi che vanno dal sostegno alle aziende in crisi e al reddito dei lavoratori dipendenti in costanza di rapporto, a interventi a favore delle imprese e del loro sviluppo, all’assistenza sanitaria integrativa e a corsi di formazione professionale, fino alla costituzione di una rete di rappresentanti della sicurezza territoriale.