Questa affermazione, anche se vera, va utilizzata con cautela, soprattutto perchè la crisi non è uguale per tutti e non ha per tutti le stesse conseguenze: per molte persone e per molte aziende, mette a dura prova la capacità di sopravvivenza ed accentua le disuguaglianze sociali che nel nostro Paese sono già enormi. La crisi potrà essere un’opportunità di cambiamento solo se ci sarà una crescita di consapevolezza individuale e collettiva e se saremo in grado di trovare la forza e l’inventiva necessaria per cambiare. L’aspetto positivo che rilevo, è che la crisi sta producendo comportamenti solidali e improntati sull’aiuto reciproco: ci si rende conto di avere bisogno gli uni degli altri, si sperimentano forme di cooperazione e collaborazione innovative, alle volte facilitate da soggetti super partes, in grado di creare sinergie e promuovere azioni a vantaggio di tutti. Mi riferisco, ad esempio, all’interessante esperienza che stiamo vivendo noi di Casartigiani con il progetto sulla Rete dei confidi e che probabilmente non sarebbe mai nato senza gli effetti devastanti della crisi. Penso che i nostri imprenditori dovrebbero alzare lo sguardo e guardare oltre la crisi, guardare in faccia i colleghi e i dipendenti e provare a riconoscersi come membri di una stessa comunità promuovendo condivisione, solidarietà e mutualità.
2) Per l’abbassamento delle tasse e per una burocrazia che non sia più opprimente servono risorse. Qual è il modello Casartigiani Puglia? Pensa che con la chiusura di EQUITALIA, la cancellazione degli studi di settore e la nuova Iri si vada nella giusta direzione?
Esiste uno studio molto interessante che ha dimostrato che se ogni regione italiana raggiungesse le performance del Piemonte riguardo alle infrastrutture, della Valle d’Aosta riguardo la burocrazia, del Trentino Alto Adige riguardo i tassi di criminalità, della Lombardia riguardo al sistema scolastico, l’Italia si ritroverebbe quasi per miracolo un incremento del prodotto interno lordo del 16,1% con un’esplosione del Pil di 231 miliardi. Sembra un libro dei sogni ma non è un’Italia così irrealistica perchè, in talune regioni, le più virtuose appunto, è già nei fatti. Purtroppo sono tutte regioni settentrionali; in Puglia ad esempio la burocrazia pesa il doppio che al Nord ovest e i reati sulle imprese sono quasi il doppio rispetto al Nord est. Io penso che in Puglia dovremmo incominciare a mutuare le buone pratiche delle altre regioni e, perchè no, provare anche a migliorarle valorizzando quanto di buono la nostra terra sa produrre.
3) Cosa ne pensa dell’esito del Referendum?
Penso che il NO al referendum, al di là dei tecnicismi sul combinato disposto riforma costituzionale-italicum o dei sette procedimenti legislativi differenti del nuovo Senato, abbia un significato molto semplice: il popolo italiano ha detto espressamente al Premier Renzi e al suo governo di non aver compreso come sia possibile bloccare una nazione in cui il 28,7% dei cittadini è a rischio povertà (al sud questa percentuale sale al 46,4%), su un tema che in molti non hanno compreso e che apparentemente non ha nessuna ripercussione sulla vita dei cittadini. Forse è arrivato il momento per la politica di incominciare ad ascoltare i messaggi che arrivano dai cittadini e questo è stato un messaggio chiarissimo: occuparsi della vita delle persone! Colgo l’occasione per augurare a tutti un sereno Natale e un 2017 ricco di soddisfazioni.
Il Welfare bilaterale artigiano, eroga prestazioni e servizi che vanno dal sostegno alle aziende in crisi e al reddito dei lavoratori dipendenti in costanza di rapporto, a interventi a favore delle imprese e del loro sviluppo, all’assistenza sanitaria integrativa e a corsi di formazione professionale, fino alla costituzione di una rete di rappresentanti della sicurezza territoriale.