R.ETE.
IMPRESE ITALIA
Senato della Repubblica
Camera dei Deputati
Commissioni congiunte
5a Programmazione economica,
bilancio e V Bilancio, tesoro e
programmazione
“Bilancio di previsione dello Stato
per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio
2018 – 2020”
Audizione
6 novembre 2017
LEGGE DI BILANCIO – Audizione delle Organizzazioni di Rete Imprese Italia in Parlamento: ‘Ci sono poche misure per la crescita delle imprese’
Roma, 7 novembre 2017 _ Rete Imprese Italia, intervenuta ieri all’audizione sulla manovra di bilancio svoltasi davanti alle Commissioni congiunte Bilancio di Camera e Senato, giudica “apprezzabile, seppur timido, il ritorno alla spending review con 3,5 miliardi di tagli alla spesa pubblica improduttiva”. La legge di bilancio 2018 nel complesso si presenta come “la classica manovra di manutenzione dei conti pubblici che presenta un insieme di misure eterogenee e parcellizzate di tipo temporaneo. Più che avere funzione realmente espansiva, si limita a una funzione conservativa”.
Rete Imprese Italia valuta positivamente aver disinnescato gli aumenti dell’Iva per il 2018 che avrebbero comportato maggiori imposte per oltre 15 miliardi di euro, ma, ha evidenziato “ci sono poche misure per la crescita delle imprese“. In particolare, sul fronte fiscale, Rete Imprese Italia ha lamentato “ lo spostamento dell’entrata in vigore dell’IRI al 2018 che comporterà la mancata riduzione della pressione fiscale per circa 250mila imprese”. Negativo anche il giudizio sulla mancata deducibilità totale dell’Imu sugli immobili strumentali e alla mancata riduzione dell’Irap per le piccole imprese. E sull’introduzione all’obbligo della fatturazione elettronica tra privati sarà necessario procedere con estrema cautela nell’ambito di un progetto di medio periodo che coinvolga anche le rappresentanza d’impresa.
Il carico fiscale in Italia resta molto alto, nonostante negli ultimi anni se ne sia registrata una riduzione, e si colloca in un sistema di prelievo profondamente iniquo nella tassazione dei redditi che ha visto un incremento importante degli obblighi di comunicazione a carico delle imprese. Servono quindi _ secondo le Organizzazioni di Rete Imprese Italia _ interventi urgenti volti “a ridurre la pressione fiscale, garantendo, al contempo, maggiore equità nel prelievo tra i diversi redditi da lavoro; invertire la tendenza di questi ultimi anni in ordine al trasferimento sulle imprese di gran parte degli oneri dei controlli; usare la leva fiscale per aumentare la domanda interna”.
Sul tema del lavoro, Rete Imprese Italia ha apprezzato l’introduzione di un incentivo strutturale all’occupazione giovanile, che può rappresentare un primo intervento per l’auspicata riduzione strutturale del costo del lavoro.
E’ stato ricordato poi che era “fortemente attesa” l’esclusione dei Fondi Interprofessionali dalla normativa sul “bail in” mentre, per quanto riguarda il credito di imposta per le attività di formazione, è stato giudicato “una inspiegabile complicazione” l’averlo subordinato alle attività sancite dai contratti collettivi territoriali o aziendali.
Le Organizzazioni di Rete Imprese Italia hanno auspicato inoltre che si proceda “con estrema cautela” sull’introduzione all’obbligo della fatturazione elettronica tra privati mentre è stato espresso un giudizio “fortemente negativo” sull’estensione della disciplina generale della vendita diretta alle imprese agricole “perché rappresenta un’impropria ed inopportuna invasione di campo che creerebbe un ingiustificato equilibrio delle dinamiche concorrenziali”.
Infine, per sostenere un settore strategico per la competitività del Paese quale quello dell’autotrasporto, è stata richiamata l’opportunità di rifinanziare anche la sezione speciale per l’autotrasporto, considerati i positivi risultati riscontrati nel passato.
(In allegato testo 6 novembre 2017)
Il Welfare bilaterale artigiano, eroga prestazioni e servizi che vanno dal sostegno alle aziende in crisi e al reddito dei lavoratori dipendenti in costanza di rapporto, a interventi a favore delle imprese e del loro sviluppo, all’assistenza sanitaria integrativa e a corsi di formazione professionale, fino alla costituzione di una rete di rappresentanti della sicurezza territoriale.