Nella Capitale, e non solo, ai tempi della Seconda Repubblica e agli albori degli anni 20, del Secolo 21mo, è invalsa la diffusione di Parrucchieri per Signora, ai vari livelli e qualità, mentre per i maschi si è propagata la moda dei cosiddetti “Barber shop” dal taglio futuristico, un po’ retrò e un po’ avveniristico.
Mentre avviene tutto questo, complice il fattore demografico, le scarne pensioni e fortunatamente la resistenza nella vita, c’è una nutrita presenza di vecchi barbieri e parrucchieri per Uomo che non molla, neanche quando l’età giunge a cavallo dei fatidici anni 80, anche superandoli e non paventandoli.
Molteplici motivazioni li spingono, in questa loro commovente resilienza, tra le quali sentirsi vivi ma, soprattutto, aiutare figli e nipoti di fronte alle oggettive difficoltà di inserimento nella vita. Non li scoraggia il dover tirare su la saracinesca alle 7,00 del mattino e neanche il dover stare in piedi a dispensare la loro maestria fino a tarda sera, anche perché la clientela, non giovanissima, che li frequenta, non ne vuole sapere di aumento di tariffe neanche fossimo ancora nei mitici anni 70. Questi nostri artigiani probabilmente rivedono, soprattutto se il laboratorio è sempre lo stesso, rimpiangendoli, proprio quei tempi in cui si era tutti un po’ capelloni e si andava dai Carmine di turno anche solo per uno shampoo, anche solo per una chiacchierata, perché sia chiaro questi Benemeriti sono sempre un po’ filosofi e di tutto eloquenti e competenti.
In un recente incontro con Carmine, che conosco dal 73, ho assorbito mal volentieri l’inaspettata notizia: “se continua così, io chiudo. Del resto, non posso stare a combattere con POS e fatturazione elettronica, non perché non voglio pagare ma perché sinceramente non ci capisco niente”.
Ancor più fa riflettere il discorso portato avanti da Mario, barbiere di Roma Nord, mentre Carmine è di Roma Sud.
Mario è nato nel 36 ed è rimasto solo, fa pagare il taglio 7 euro e anche Lui lavora per un motivo, la solitudine.
Quella solitudine che ci attanaglia tutti, perché solo la compagnia lenisce il dolore e evoca la speranza. Anche Mario non può stare ai tempi del POS e della fatturazione elettronica e rischia di essere spazzato via come le carrozze a cavallo ai tempi delle automobili. Carmine (il nome rappresentativo di tutti i barbieri e parrucchieri, come lo definì il grande Massimo Troisi) è più esplicito, forse perché è più “giovane”: ma voi che fate?!
Provo a spiegargli le tante battaglie, le implorazioni, le determinate invocazioni, provo a spiegargli che non puoi fermare il vento con le mani e che comunque è un dovere deontologico far sì che le regole vengano rispettate. Provo anche a spiegargli che normalmente paga l’onesto per il disonesto, che spesso norme più o meno cervellotiche rendono la vita difficile a chi è in buona fede, mentre chi non lo è trova gli escamotage per continuare ad arginare l’ostacolo. Però da oggi, si sappia con chiarezza, c’è una genia o se preferite una specie protetta di Artigiani anziani che vanno avanti per altruismo o per non morire che vanno salvaguardati e per i quali una legislazione privilegiata non può suscitare clamore ma solamente, per chi eventualmente la promulgherà, grande onore.
Guardate le nostre principali strade, non solo di Roma, e rendetevi conto di cosa hanno significato oltre dieci anni di “guerra”, in termini di chiusura di esercizi e abbandono di impresa, ma anche di un problema sociologico di mancanza di riferimenti e di illuminazione e non solo in senso coreografico nel nostro percorso.
Facciamo in modo che i Carmine e i Mario non cessino, se non quando vorrà il Signore, sennò ne pagheremo le conseguenze.
Avviso ai naviganti, rispetto e riconoscenza per gli artigiani.
Il Welfare bilaterale artigiano, eroga prestazioni e servizi che vanno dal sostegno alle aziende in crisi e al reddito dei lavoratori dipendenti in costanza di rapporto, a interventi a favore delle imprese e del loro sviluppo, all’assistenza sanitaria integrativa e a corsi di formazione professionale, fino alla costituzione di una rete di rappresentanti della sicurezza territoriale.