• i carichi “non rottamabili” in base alla legge (art. 6, comma 10, del D.L. n. 193/2016, convertito con modificazioni dalla Legge n. 225/2016). Rientrano tra questi per esempio, le somme dovute a titolo di recupero di aiuti di Stato oppure i crediti derivanti da pronunce di condanna della Corte dei Conti;
• i carichi interessati da una precedente “rottamazione” (presentata in base al D.L. n. 193/2016, convertito con modificazioni dalla Legge n. 225/2016), che l’Agente della riscossione ha accolto oppure rigettato perché “non rottamabili” in base alla legge (art. 6, comma 10, del D.L. n. 193/2016, convertito con modificazioni dalla Legge n. 225/2016).
Per aderire occorre presentare domanda entro il 15 maggio 2018 attraverso i canali messi a disposizione dall’amministrazione. Tra questi il servizio on-line “Entrate – Equipro” riservato alle associazioni ed agli altri intermediari abilitati per i propri assistiti.
03.04.2018 SICUREZZA SUL LAVORO: Nelle aziende certificate cresce il livello di sicurezza. A sei anni dalla prima edizione, il nuovo quaderno dell’Osservatorio Accredia sulla sicurezza sul lavoro – realizzato in collaborazione con Inail e Aicq e presentato nei giorni scorsi a Roma – conferma la maggiore efficacia delle politiche di prevenzione nelle imprese che adottano sistemi di gestione certificati sotto accreditamento. Nell’ultimo triennio il loro numero è aumentato di un terzo: oggi sono quasi 17mila. Il passaggio delle aziende da un livello di sicurezza base a un livello di sicurezza certificato comporta una riduzione pari a circa il 16% degli infortuni, che nel 40% dei casi sono meno gravi rispetto a quelli che avvengono nelle imprese non certificate. L’entità di queste riduzioni, però, può variare sensibilmente a seconda del settore di attività. In quello del legno, per esempio, il calo della frequenza degli infortuni nelle aziende certificate è solo del 7%, mentre l’indice che ne misura la minore gravità tocca il 61%. Il tessile, invece, registra una riduzione del 10% dell’indice di frequenza e del 30% di quello di gravità. Maggiori info su www.inail.it
03.04.2018 PENSIONI: Ape volontaria 2018. Dopo il via libera del Ministero del Lavoro e con la pubblicazione del simulatore per il calcolo Ape volontaria dell’INPS è possibile presentare domanda di accesso alla forma di pensione anticipata introdotta dalla Legge di Bilancio 2017. Sono circa 300.000 i lavoratori che ad oggi rispettano i requisiti anagrafici e contributivi per poter presentare domanda. L’Ape volontaria, a differenza delle altre forme di pensione anticipata introdotte, non è a costo zero per chi la richiede, ma consiste in un prestito erogato da banche ed istituti di credito che dovrà essere restituito una volta perfezionati i requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia. L’Ape verrà corrisposta con assegni mensili da parte dell’istituto finanziatore scelto dal richiedente e dovrà essere in seguito restituito in rate mensili dalla durata di 20 anni. La procedura per richiedere l’Ape volontaria 2018 prevede una serie di passaggi obbligati. Innanzitutto bisognerà inviare domanda di certificazione all’INPS del diritto all’anticipo finanziario a garanzia pensionistica, tramite il portale dell’Istituto, direttamente o attraverso un intermediario delegato. Una volta in possesso della certificazione dell’INPS il lavoratore dovrà presentare richiesta di APE all’istituto finanziatore, per il tramite dell’INPS. L’Ape volontaria spetterà a partire dal primo giorno del mese successivo a quello in cui è stata presentata domanda dai soggetti in possesso della certificazione dell’INPS. Chi ha maturato i requisiti anagrafici, contributivi e di importo della pensione nel periodo compreso tra il 1° maggio e il 18 ottobre 2017 dovrà presentare domanda di Ape volontaria entro il 18 aprile 2018 e avrà diritto al pagamento dei ratei arretrati maturati a partire dal primo giorno del mese successivo a quello di perfezionamento degli stessi requisiti. Maggiori info su www.inps.it circolare INPS 13 febbraio n.28
Il Welfare bilaterale artigiano, eroga prestazioni e servizi che vanno dal sostegno alle aziende in crisi e al reddito dei lavoratori dipendenti in costanza di rapporto, a interventi a favore delle imprese e del loro sviluppo, all’assistenza sanitaria integrativa e a corsi di formazione professionale, fino alla costituzione di una rete di rappresentanti della sicurezza territoriale.