Venezia – Casartigiani Veneto lancia un forte monito contro l’aumento dell’IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive) che la Regione Veneto ha cantierato valutando un incasso complessivo di 80 milioni di euro per anno per tre anni.
Casartigiani Veneto esprime non solo perplessità sulla misura in sé, ma critica apertamente le modalità con cui la proposta sarebbe stata avanzata, dapprima momentanea ma invece inserita come strutturale, ritenendola inadeguata rispetto al momento economico e sociale che le aziende stanno vivendo.
“Un aumento dell’IRAP sarebbe un colpo durissimo per il nostro tessuto produttivo, costituito principalmente da piccole e medie imprese e da artigiani che già affrontano una congiuntura economica complessa,” afferma il presidente di Casartigiani Veneto Franco Storer. “In un contesto di inflazione crescente, guerre in atti, interessi passivi alti, costi delle materie prime alle stelle e di pressione sui costi operativi, questa misura rischia di compromettere la sostenibilità economica di molte attività, con ricadute negative sull’occupazione e sull’intera economia regionale.”
Secondo l’associazione, il settore artigiano è tra i più esposti agli effetti negativi di una tassazione crescente, non avendo spesso margini di manovra sufficienti per assorbire nuovi oneri fiscali. “Questa scelta appare miope e controproducente, soprattutto in una fase in cui il Veneto dovrebbe sostenere la ripresa economica e la competitività delle sue imprese, prosegue Casartigiani Veneto ed eliminare molte spese inutili che invece non vengono toccati.”
Al di là del merito, Casartigiani Veneto solleva dure critiche sul metodo adottato dalla Regione per discutere una misura così rilevante. “Non è accettabile che una decisione di questa portata venga presa senza un’adeguata consultazione delle parti sociali,” dichiara l’associazione. “Il dialogo sociale è un pilastro fondamentale della nostra storia regionale, ed è sconcertante vedere come questo principio venga ignorato in un momento così delicato.”
L’associazione sottolinea come in passato il confronto tra istituzioni e rappresentanze sociali sia sempre stato un elemento cardine delle politiche economiche regionali, contribuendo a soluzioni equilibrate e condivise. “La mancata convocazione di un tavolo di confronto nei tempi e nei modi corretti non è solo una grave mancanza di rispetto verso le associazioni di categoria, ma rappresenta un pericoloso precedente che mina la fiducia e la collaborazione tra istituzioni e imprese”.
Casartigiani Veneto invita il Presidente della Regione e l’intera Giunta a rivedere l’approccio adottato, proponendo una revisione delle percentuali per valutare alternative sostenibili all’aumento dell’IRAP. “Siamo pronti a dialogare e a portare il nostro contributo costruttivo, ma ciò deve avvenire nel rispetto delle regole e delle dinamiche che hanno sempre contraddistinto il nostro sistema di rappresentanza,” conclude l’associazione.
La presa di posizione di Casartigiani Veneto evidenzia una frattura tra la Regione e il mondo produttivo che, se non sanata, potrebbe avere ripercussioni significative sia sul piano economico che su quello politico. Resta ora da vedere se la Giunta regionale risponderà all’appello, accogliendo la richiesta di dialogo avanzata da uno dei principali attori del sistema economico e sociale del Veneto.
Il Welfare bilaterale artigiano, eroga prestazioni e servizi che vanno dal sostegno alle aziende in crisi e al reddito dei lavoratori dipendenti in costanza di rapporto, a interventi a favore delle imprese e del loro sviluppo, all’assistenza sanitaria integrativa e a corsi di formazione professionale, fino alla costituzione di una rete di rappresentanti della sicurezza territoriale.