“La previsione di un obbligo a carico delle imprese di stipulare, entro il 31 dicembre 2024, una polizza assicurativa sugli immobili e i beni strumentali per rischio catastrofi – introdotto all’articolo 24 della bozza di legge di bilancio – farà gravare sull’intero sistema produttivo nuovi pesanti oneri. Al contrario, sarebbe stato preferibile un approccio sistemico al tema di prevenzione e della risposta all’impatto crescente di calamità naturali ed eventi catastrofali”. Così si legge in una nota congiunta Confcommercio, Confesercenti, Cna, Confartigianato e Casartigiani.
“Invece di obblighi e penalizzazioni a carico delle imprese, andrebbero previsti – prosegue la nota – interventi di incentivazione, ad esempio attraverso un’adeguata detraibilità delle spese sostenute per i premi assicurativi e la promozione di fondi assicurativi con garanzie di natura collettiva. Urgente poi un tavolo di confronto con il Ministero dell’economia, l’IVASS e l’Autorità per la concorrenza sulle caratteristiche di tali prodotti assicurativi, caratterizzati da particolare complessità tecnica e contrattuale, e per favorire la facile comparabilità dei prodotti e dei relativi costi”.
Secondo le cinque Confederazioni, la previsione che assicura la copertura pubblica fino al 50 per cento degli indennizzi, resa da SACE, in favore di assicuratori e riassicuratori necessita di essere accompagnata da meccanismi e sistemi di monitoraggio atti a verificare che la garanzia pubblica migliori le condizioni dei contratti sottoscritti dalle imprese.
Il Welfare bilaterale artigiano, eroga prestazioni e servizi che vanno dal sostegno alle aziende in crisi e al reddito dei lavoratori dipendenti in costanza di rapporto, a interventi a favore delle imprese e del loro sviluppo, all’assistenza sanitaria integrativa e a corsi di formazione professionale, fino alla costituzione di una rete di rappresentanti della sicurezza territoriale.