CASARTIGIANI: AUMENTO RICHIESTE AI CONFIDI DEL 18%
Maschietto, Presidente Provinciale: “Nonostante si sia azzerato il fondo garanzia della Regione e ridotti drasticamente i contributi di Camera di Commercio e Comuni, abbiamo stanziato 10,5 milioni. Appello ai Sindaci e Regione per ripristinare i fondi ai confidi”
Treviso 5 settembre- Nei primi sette mesi del 2018 le richieste ai confidi non vigilati degli sportelli di Casartigiani in provincia di Treviso sono aumentati del 18% rispetto ai primi sette mesi del 2017 (fino al 31 luglio). “In termini di risorse- spiega il il Presidente di Casartigiani Provinciale, Piergiovanni Maschietto- abbiamo coperto richieste per 10 milioni e mezzo rispetto agli 8 e mezzo dell’anno prima, ma con una ulteriore discrepanza: se nel 2017 erano risorse richieste per il pagamento di tasse e pressione fiscale, quest’anno sono richieste finalizzate a liquidità e investimenti. Un piccolo spiraglio di ripresa che però va consolidato.”
Le prospettive sono di raddoppiare le richieste entro fine anno. La Regione Veneto, attraverso Veneto Sviluppo ha controgarantito solo i confidi vigilati, tagliando fuori dalla partita i non vigilati, punto di riferimento delle piccole e medie imprese, gestiti dalle associazioni di categoria. “Una scelta che si allontana dai bisogni del Paese Reale- prosegue Maschietto- Le piccole aziende preferiscono rivolgersi a noi perché abbiamo tempi di risposta più brevi e una burocrazia più snella, anche se alcuni Istituti di Credito hanno di fatto ridotto le loro disponibilità o addirittura chiuso le convenzioni; infatti una buona percentuale del 80% delle richieste vengono inoltrate presso i Crediti Cooperativi della nostra provincia che si dimostrano ancora più sensibili alle esigenze delle aziende del territorio.”
Per ogni euro stanziato da un ente, un’associazione attraverso i confidi non vigilati può offrire garanzie fino a dieci volte superiori e spesso, negli anni scorsi quando la crisi ha fatto toccare il fondo del barile a molte aziende, è stata l’associazione ad intervenire per coprire le garanzie delle aziende in default con gli istituti di credito “Questo trend è in leggera inversione, fortunatamente- prosegue Maschietto- perché abbiamo pagato per garanzie non coperte solo 50 mila euro rispetto ai 75 mila dei primi sette mesi del 2017, ma è troppo presto per cantare vittoria: molte aziende sono ancora in attesa delle vertenze di fallimento per cui non è stata ancora definita l’escussione; alcune pratiche inoltre sono ancora in via definizione a causa della lentezza burocratica per la definizione di fallimenti o di recuperi creditizi. Inoltre le richieste continuano ad essere presenti a fronte del fondo garanzia che la Regione non ha più rifinanziato. Le nostre risorse ovviamente non sono inesauribili, soprattutto oggi dopo gli interventi massicci degli ultimi anni..”
L’APPELLO POLITICO: “L’incremento di richieste che riscontriamo ci fa respirare una leggera brezza ottimista, notiamo nei nostri artigiani la voglia di ripartire e di fare impresa, occorre però che anche gli enti pubblici giochino un ruolo da protagonista in questa partita, riaprendo i finanziamenti e non lasciandoci soli.- conclude Maschietto- Occorre rivedere le opportunità di interventi da parte di Regione, Camera e Comuni a sostegno dei fondi di garanzia presso i Confidi, e compiere una inversione di rotta considerando non solo i confidi vigilati ma anche i non vigilati che stanno comunque svolgendo il loro ruolo egregiamente, cercando forme di controgaranzia pubblica, come Veneto Sviluppo. Mi auguro che anche i comuni maggiori della Provincia di Treviso riprendano a sostenerci, perchè anche con poco, riusciamo a fare molto. Nel trend economico odierno, che ritengo limitatamente positivo, abbiamo oggi delle nuove opportunità per le nostre aziende, non dobbiamo perdere questo treno, dobbiamo da subito intervenire: noi lo stiamo già facendo, aspettiamo anche che Banche, Istituzioni ed Enti pubblici svolgano la loro parte oggi, perché domani può essere troppo tardi.”
Il Welfare bilaterale artigiano, eroga prestazioni e servizi che vanno dal sostegno alle aziende in crisi e al reddito dei lavoratori dipendenti in costanza di rapporto, a interventi a favore delle imprese e del loro sviluppo, all’assistenza sanitaria integrativa e a corsi di formazione professionale, fino alla costituzione di una rete di rappresentanti della sicurezza territoriale.