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Disuguaglianze prodotte dalla pandemia nel mondo del lavoro – Audizione CASARTIGIANI

Roma, 28 aprile 2021 – Per rilanciare l’occupazione è necessario creare una forte interazione tra l’ampliamento della protezione sociale e il potenziamento delle politiche attive. E’ quanto affermato da CASARTIGIANI intervenuta ieri in audizione all’XIa Commissione lavoro della Camera dei Deputati nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle nuove disuguaglianze prodotte dalla pandemia nel mondo del lavoro

La crisi pandemica ha colpito imprese e lavoratori in maniera differenziata a seconda dei settori, della localizzazione geografica, dei livelli di reddito, contribuendo a creare in taluni casi forti disparità di trattamento e disuguaglianze. I dati mostrano per l’artigianato che oltre l’80% delle imprese della manifattura e dei servizi ha fatto registrare nel 2020 un calo medio del fatturato pari al 27,0% rispetto al 2019. In alcuni settori poi il calo ha interessato la quasi totalità delle imprese: si va dal 98,7% nel trasporto persone al 94% del benessere alla persona (acconciatori ed estetisti), dal 92,5% della ristorazione al 92,4% delle tinto-lavanderie.

In tale situazione sono soprattutto i lavoratori con posizioni precarie e meno protette dal sistema di ammortizzatori sociali quelli che hanno subito le maggiori conseguenze negative dalla pandemia. La crisi ha colpito più duramente le famiglie a basso reddito da lavoro, dove si concentrano gli occupati che hanno minori possibilità di lavorare da casa, che svolgono lavori più instabili e in settori maggiormente esposti alla crisi.

Dobbiamo anche dire però che rispetto agli strumenti pre-esistenti, gli ammortizzatori sociali introdotti nel 2020 hanno contribuito in misura maggiore a compensare il calo del reddito da lavoro e l’aumento della disuguaglianza. Nell’artigianato il Fondo di Solidarietà Bilaterale ha erogato prestazioni, nel 2020, per 750.000 lavoratori, 212.000 aziende, per un totale di 2,2 miliardi di euro utilizzati (fra prestazioni erogate, tasse trattenute e versate al fisco, risorse accantonate per accreditare all’Inps la contribuzione correlata).

Per questo riteniamo un errore gravissimo quello di ripensare il sistema degli istituti di sostegno al reddito attraverso un ammortizzatore sociale unico ed uguale per tutti. Il tema non è quello di avere un unico ammortizzatore per tutti, ma quello che tutti abbiano un ammortizzatore.

CASARTIGIANI ha ribadito inoltre alla Commissione che una protezione sociale di matrice universale non può prescindere dal potenziamento e dall’adeguamento delle competenze professionali delle lavoratrici e dei lavoratori e dunque sarà necessario avere uno sguardo lungo sul mercato del lavoro e confrontarsi con questa evoluzione. Da questo punto di vista, il potenziamento e la razionalizzazione del sistema delle politiche attive diviene un passaggio fondamentale in particolare alla luce degli attesi mutamenti strutturali (con imprese e settori destinati ad essere ridimensionati ed altri che, al contrario, tenderanno a crescere e ad esprimere una crescente domanda di lavoro) e dei cambiamenti nella domanda di competenze che le imprese esprimeranno nei prossimi anni.

Passando ad esaminare la correlazione fra rischio di contagio da COVID e gli altri rischi lavorativi CASARTIGIANI ha infine sottolineato che il rischio COVID-19 è un rischio biologico generico, esogeno, per il quale dunque in generale non è necessario modificare il Documento di Valutazione dei Rischi aziendale. Sotto il profilo di responsabilità del datore di lavoro nei casi di infortunio da Covid-19, la Legge 5 giugno 2020 n.40 chiarisce in via definitiva che la responsabilità del datore di lavoro è ipotizzabile solo in caso di violazione dei protocolli e delle linee guida governativi e regionali.

 

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