Le Confederazioni artigiane: “Serve strategia economica flessibile, coraggiosa, a misura di Pmi”
Una strategia economica flessibile, capace di adattarsi rapidamente al mutare delle condizioni globali, centrata sulla valorizzazione delle micro e piccole imprese.
È quanto chiedono i rappresentanti di Confartigianato, CNA e Casartigiani, intervenuti oggi in audizione davanti alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato sul Documento di Finanza Pubblica 2025.
Le Confederazioni hanno lanciato un appello chiaro al Governo: “Non basta la prudenza contabile, servono interventi mirati e coraggiosi per tutelare il Made in Italy, proteggere l’export, sostenere gli investimenti e rafforzare il tessuto produttivo diffuso delle piccole imprese che tiene in piedi l’economia italiana”.
Nel dettaglio, le indicazioni si concentrano su sette direttrici strategiche.
Politica fiscale espansiva e anticiclica, per rilanciare domanda interna e settori in crisi, come la manifattura e l’automotive.
Tutela del Made in Italy dalle nuove misure protezionistiche USA, con azioni coordinate a livello europeo e campagne promozionali sui mercati internazionali.
Pieno utilizzo del Piano Transizione 5.0, oggi ancora sottoimpiegato, per stimolare innovazione, digitalizzazione e sostenibilità ambientale.
Accelerare l’attuazione del PNRR, con la tempestiva messa a terra dei fondi del Piano per sostenere le costruzioni e rilanciare la domanda aggregata in una fase di stretta monetaria e calo degli investimenti.
Rafforzamento delle filiere ad alto valore aggiunto, soprattutto nella subfornitura, e apertura a nuovi mercati globali.
Contrasto al caro energia, che continua a pesare in modo sproporzionato sulle PMI, con un riequilibrio degli oneri di sistema e più strumenti di stabilizzazione dei costi.
Maggiore flessibilità europea, estendendo la clausola di salvaguardia del Patto di Stabilità anche alle misure anticicliche.
Confartigianato, CNA e Casartigiani hanno anche ribadito la necessità di riforme strutturali che consentano alle imprese artigiane di operare in un contesto più favorevole alla competitività. Quindi fisco più equo, credito più accessibile, con rafforzamento dei Confidi e allentamento dei vincoli bancari. Ma anche semplificazione amministrativa, digitalizzazione della PA e piena operatività del fascicolo elettronico d’impresa entro il 2026. Altrettanto importante la formazione di competenze, con decontribuzione per l’apprendistato artigiano, tutoraggio incentivato e politiche attive rafforzate per colmare il mismatch tra domanda e offerta di lavoro. “Il nostro tessuto produttivo è composto per oltre il 90% da micro e piccole imprese – hanno dichiarato i rappresentanti delle Confederazioni –. È il momento di costruire politiche su misura, non adattare quelle per i grandi alle esigenze dei piccoli. Solo così garantiremo coesione sociale, crescita sostenibile e occupazione”.
Le Confederazioni chiedono un confronto stabile e strutturato con le Istituzioni, affinché le scelte economiche riflettano le aspettative della realtà produttiva dei territori. Una sfida che, con il supporto del PNRR e un ruolo più incisivo dell’Italia in Europa, può diventare una concreta occasione di rilancio per il Paese.
Roma, 16 aprile 2025
Il Welfare bilaterale artigiano, eroga prestazioni e servizi che vanno dal sostegno alle aziende in crisi e al reddito dei lavoratori dipendenti in costanza di rapporto, a interventi a favore delle imprese e del loro sviluppo, all’assistenza sanitaria integrativa e a corsi di formazione professionale, fino alla costituzione di una rete di rappresentanti della sicurezza territoriale.