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Gentiloni incontra Rete Imprese Italia

Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha incontrato a Palazzo Chigi i rappresentanti dell’associazione R.Ete. Imprese Italia Giorgio Meletti (presidente di R.Ete. Imprese Italia e Confartigianato), Giacomo Basso (presidente Casartigiani), Daniele Vaccarino (presidente Cna), Massimo Vivoli (presidente Confesercenti), Cesare Fumagalli (segretario generale di Confartigianato) e Francesco Rivolta (direttore generale di Confcommercio).

 

Foto: Tiberio Barchielli

Presidenza Consiglio dei Ministri

 

COMUNICATO STAMPA

 

Rete Imprese Italia a confronto con il Premier Paolo Gentiloni.Il Presidente Giorgio Merletti indica le priorità di 2 milioni di Pmi per il ritorno alla crescita

 

Le condizioni per riprendere a crescere sono state al centro di un incontro svoltosi oggi tra il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e una delegazione di Rete Imprese Italia guidata dal Presidente Giorgio Merletti e composta da Giacomo Basso (Presidente di Casartigiani), Daniele Vaccarino (Presidente di Cna), Massimo Vivoli (Presidente di Confesercenti), Cesare Fumagalli (Segretario Generale di Confartigianato) e Francesco Rivolta (Direttore Generale di Confcommercio).

Dal fisco al credito, dal lavoro all’energia e all’ambiente, il Presidente Merletti ha indicato al Premier Gentiloni le priorità di politica economica per oltre 2 milioni di micro, piccole e medie imprese che fanno capo alle Confederazioni che costituiscono Rete Imprese Italia.

Il Presidente di Rete Imprese Italia ha richiamato l’attenzione del Capo del Governo sul ruolo fondamentale svolto dai soggetti della rappresentanza sociale ed economica. In proposito, ha sollecitato l’intervento dell’Esecutivo sulla regolamentazione dell’attività di lobbying per evitare che siano messi sullo stesso piano le Confederazioni portatrici degli interessi di centinaia di migliaia di imprese e i soggetti che curano gli interessi di singole imprese.

“Il ritorno alla crescita – ha poi sottolineato – è possibile con un fisco leva di sviluppo. Per questo va reso applicabile il nuovo regime di cassa per 2 milioni di imprese in contabilità semplificata e il nuovo regime Iri (Imposta sul reddito d’impresa), ed entro il 2017 va attuata la prevista trasformazione degli studi di settore in Indici sintetici di affidabilità”.

Per migliorare l’accesso al credito, drasticamente ridotto negli ultimi 5 anni, il Presidente di Rete Imprese Italia ha sollecitato l’emanazione del decreto, atteso da mesi, con le nuove regole del Fondo centrale di garanzia e l’adozione, nei prossimi 6 mesi, della norma che attua la legge delega di riforma dei Confidi. Per ridurre il fabbisogno di credito delle piccole imprese, il Presidente di Rete Imprese Italia ha poi ribadito la proposta della compensazione diretta e universale tra debiti e crediti delle imprese verso la Pubblica amministrazione. L’occupazione giovanile è un’altra delle priorità indicate da Merletti il quale ha sottolineato che “le micro e piccole imprese danno lavoro alla maggioranza degli occupati del settore privato. Ma bisogna fare di più per i giovani, incentivando l’apprendistato con il rifinanziamento dello sgravio contributivo totale nei primi 3 anni di contratto per gli apprendisti assunti nelle piccole imprese”. In tema di voucher, Rete Imprese Italia non condivide la scelta della loro cancellazione: “Non si può qualificare come abuso – ha detto – l’utilizzo cresciuto negli anni e che ha raggiunto, nel suo picco, lo 0,23% delle ore lavorate. Ci attendiamo la rapida adozione di forme snelle di chiamata per i piccoli lavori, semplici e certe come sono state le norme sul lavoro a tempo determinato, meglio se affidate alla contrattazione tra le parti”. Merletti ha poi auspicato che ad Inps ed Inail, ora affidati ad un uomo solo al comando, sia restituita una guida collegiale.

Il ritorno alla crescita – secondo il Presidente di Rete Imprese Italia – passa anche dall’abolizione del Sistri, sistema di tracciabilità dei rifiuti ancora vigente ma mai entrato in funzione e per il quale le imprese e lo Stato dal 2009 ad oggi hanno sprecato enormi quantità di risorse.

Sul fronte dei costi energetici a carico delle piccole imprese, Merletti ha sollecitato al Premier Gentiloni  il riequilibrio degli oneri generali del sistema elettrico, pari a 16 miliardi di euro, che oggi gravano soprattutto sulle piccole imprese e che vanno spostati sugli energivori.

 


 

 

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