Quando la sera spegne l’azzurro, in qualsiasi
stagione, guardando da Santa Lucia dal mare si
vedono
pian piano accendersi laggiù verso Posillipo
mille luci, e la sensazione è quella
teleologica
dell’esistenza dell’infinito e della verità.
Il buio rappresenta le tenebre dell’esistenza,
le luci la testimonianza umana della verità.
Ma cos’è la verità e poi esiste
la verità? Esiste l’Infinito? Eterno dilemma
umano. Tutto sta a confutare, il vento del
tempo passa
e cancella, uccide e dimentica, annulla tutto.
La miseria
umana è troppo forte e in maniera inversamente
proporzionale decresce rispetto al progresso
tecnologico,
all’evoluzione dei tempi. Però l’Uomo
è giusto e grande, solo se crede alla verità
se la fa brillare, sennò sarebbe un atomo
dignitoso,
ma effimero, patetico e impalpabile, C’è
un filo costante di luce nell’Uomo, che
riscatta,
giustifica, garantisce, dà presenza di se.
Questo
filo è la presenza, la convinzione in virtù
e valori che possono modularsi con l’ethos e
con
i mores, ma rifulgono nell’essenza commovente
dell’Umanità.
Dare il meglio di se nelle difficoltà, essere
generosi, altruisti, vincere l’atavica natura
animalesca
del proprio tornaconto egoico, essere pazienti
e benevoli
vincendo la presunzione e l’invidia.
Sopportare,rallegrarsi,
addossarsi, sperare,credere. Virtù e valori
che
tengono accese quelle luci che rappresentano
l’umanità
e la sua convinzione testarda struggente nella
verità.
Già, laggiù verso Posillipo, una di quelle
luci che ci indicano e ci rappresentano
umanamente la
verità, si è spenta per sempre e fa male,
strazia, sapere che pur tornando a Napoli, con
il cuore
gonfio di speranza, non la si potrà più
vedere, neanche dal mare.
Ma, come quando osservi la luce del sole che
spegne
il brillio delle stelle, anche le più
luminose,
ma sai che sotto il subentrante azzurro, le
stelle ci
sono, così quella luce verso Posillipo dove
Lui
abitava, sai che c’è sempre e se guardi
con gli occhi dell’anima la vedi a
rappresentare
e ricordare la verità, dimostrata, con
l’esempio
di una vita grande e giusta.
Del resto, un Uomo di più non può fare,
soprattutto in questa epoca in cui la notte
delle coscienze
sembra non finire mai.
Dedicata al Prof.
Gennaro,
Rino Luongo figlio dell’eponimo fondatore
del sindacalismo artigiano Giovanni Luongo.
Il Welfare bilaterale artigiano, eroga prestazioni e servizi che vanno dal sostegno alle aziende in crisi e al reddito dei lavoratori dipendenti in costanza di rapporto, a interventi a favore delle imprese e del loro sviluppo, all’assistenza sanitaria integrativa e a corsi di formazione professionale, fino alla costituzione di una rete di rappresentanti della sicurezza territoriale.