I seminari di Casartigiani Verona: “Elementi di sana e corretta gestione aziendale dal punto di vista bancario e finanziario”
Si è tenuto oggi nella sala conferenze del Centro Ambientale Archeologico di Legnago il secondo incontro del ciclo seminariale organizzato da Casartigiani Verona “Nuovi scenari per le Pmi – focus credito”
L’iniziativa è stata realizzata con il contributo della Camera di Commercio di Verona, con il patrocinio del Comune di Legnago, in collaborazione con lo Studio Menghini, Fidi Artigiani Verona e Asso-imprese Verona, con l’obiettivo di fornire agli imprenditori elementi di sana e corretta gestione dell’azienda dal punto di vista bancario e finanziario.
Inoltre durante l’incontro è stato spiegato come e quanto impatta in termini pratici:
– il Codice della crisi di impresa sulle piccole aziende nel campo dell’accesso al credito;
– Basilea III sui mezzi propri dell’azienda.
Ad introdurre il seminario Marco Tirozzi, Direttore di Casartigiani Verona. Relatori: Marco Boscolo, responsabile divisione consulenza Fidi Artigiani Verona e Luciano Giarola Presidente di Asso-imprese Verona e dottore commercialista. A moderare l’incontro Simone Menghini, Dottore commercialista dello Studio Menghini. Presenti il sindaco di Legnago Graziano Lorenzetti, in rappresentanza della Camera di Commercio di Verona Andrea Prando e il direttore di Fidi Artigiani Verona Stefano Bertani.
“La grande crisi finanziaria del 2008-2012 ha profondamente colpito anche il sistema bancario che è necessariamente dovuto correre ai ripari, alzando una lunga serie di steccati procedurali e valutativi che hanno lasciato disorientate la gran parte delle piccole imprese, parte fondamentale del tessuto economico del nostro Nord est – dichiara il Direttore di Casartigiani Verona Marco Tirozzi -. Per questo Casartigiani Verona ha voluto organizzare un ciclo di incontri con l’obiettivo di fornire alle imprese strumenti di corretta e sana gestione aziendale e soluzioni pratiche per affrontare eventuali crisi d’impresa”.
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La grande crisi finanziaria del 2008-2012 ha profondamente colpito anche il sistema bancario che è necessariamente dovuto correre ai ripari, alzando una lunga serie di steccati procedurali e valutativi che hanno lasciato disorientata la gran parte delle piccole imprese, parte fondamentale del tessuto economico del nostro Nord est. I primi due Accordi di Basilea, in particolare, hanno dapprima tracciato le linee guida in materia di requisiti patrimoniali delle banche allo scopo di perseguire la stabilità monetaria e finanziaria delle economie degli Stati europei, e in secondo luogo hanno introdotto norme restrittive per gli istituti bancari riguardo alla valutazione dei rischi assunti con la clientela e fortemente impattanti sui patrimoni bancari.
Basilea III, la cui piena entrata in vigore è stata rinviata al 1° gennaio 2025 su proposta della Commissione europea, costringerà gli istituti bancari a dare un ulteriore giro di vite ai criteri bancari di assunzione di rischio di credito, patrimonio e reddito diventeranno infatti i requisiti fondamentali richiesti alle imprese per avere accesso al credito bancario.
L’altro fattore che inciderà pesantemente sull’accesso al credito delle P.M.I. è il nuovo Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza che prevede misure per garantire un miglior accesso al credito bancario da parte delle imprese in difficoltà. Tuttavia, l’erogazione di finanziamenti a soggetti in crisi da parte delle banche deve tenere conto di specifici obblighi regolamentari richiesti dalle autorità di vigilanza in termini di patrimonializzazione e di rettifiche su crediti, subordinati al merito creditizio dell’impresa affidata. Gli istituti di credito potrebbero, quindi, essere scoraggiati ad esporsi con nuovi affidamenti verso aziende in procedura oppure interessate da un piano attestato di risanamento.
Quali sono quindi le soluzioni?
Agli Artigiani e alle P.M.I. sarà richiesta una maggiore organizzazione interna; tutte le imprese dovranno in tempi brevi dotarsi di un apparato di controllo, sia organizzativo sia amministrativo e contabile, grazie al quale sarà più agevole intercettare in anticipo la crisi. Una sorta di “kit per la diagnosi” di cui tutte le imprese dovranno disporre per mettere sotto osservazione nel breve periodo i flussi di cassa e, in un orizzonte medio-lungo, il business plan.
Il Welfare bilaterale artigiano, eroga prestazioni e servizi che vanno dal sostegno alle aziende in crisi e al reddito dei lavoratori dipendenti in costanza di rapporto, a interventi a favore delle imprese e del loro sviluppo, all’assistenza sanitaria integrativa e a corsi di formazione professionale, fino alla costituzione di una rete di rappresentanti della sicurezza territoriale.