In primo piano 26 Febbraio 17

Pareri importanti – Intervista a Giovanni Misitano

Nella difficile realtà di Reggio Calabria, dove tra Scilla e Cariddi il contesto socio-economico è tra i più complessi e contraddittori, non solo d’Italia ma d’Europa, emergono tempre dure e fortificate, comunque rispettose, delle regole etico-culturali della considerazione. La cultura filosofica della Polis esprime incredibilmente ancora i suoi effetti, a distanza di 2500 anni della Storia della Civiltà e Filosofia. Del resto, a noi umani, il tempo è contratto inesorabilmente da una vita troppo breve rispetto al dipanarsi della Storia e quindi certi retaggi, così importanti e significativi, vengono visti con la lente deformata della distanza, mentre gli influssi sono così presenti e radicati. Questa Polis di Reggio Calabria necessita di attenzione ma, soprattutto, di percezione delle problematiche, per soluzioni che vanno assolutamente trovate, senza trovare più scuse, sostenute dal fatto che tutti vi hanno provato senza riuscirvi. Onore a coloro che combattono la Buona battaglia, in questo contesto, come in altri, per contribuire al compito umano escatologico che è quello di trovare Soluzioni alla Condizione.

 

Presidente, il Professor De Rita, uno dei maestri di riferimento del nostro Presidente, ama dire “le crisi” quando non azzoppano fortificano e aggiunge che noi italiani siamo uno strano miscuglio di culture e che per questa ragione abbiamo un grande spirito di adattamento. In tal senso qual è la sua osservazione sullo stato della crisi nel nostro Paese?

 

Credo che la qualità di ogni imprenditore, ma anche di ogni uomo,  sta nel saper affrontare i periodi di crisi con la consapevolezza che dopo la tempesta esce sempre il sereno. Infatti, un buon imprenditore è tale quando nei momenti di difficoltà riesce a capire i propri errori e, dalle proprie esperienze, trae la vitalità e la forza di reagire e ripartire.

Questa considerazione va anche ulteriormente valorizzata tenendo conto del tessuto imprenditoriale italiano dove sono poche le industrie in grado di essere competitive su scala mondiale. Di contro sono milioni gli artigiani che, grazie alle loro esperienze e professionalità, ogni mattina ci mettono tutta la loro buona volontà, professionalità e flessibilità per far ripartire la nostra Italia.

 

Per l’abbassamento delle tasse e per una burocrazia che non sia più opprimente servono risorse. Qual è il modello Casartigiani Calabria? Pensa che con la chiusura di EQUITALIA, la cancellazione degli studi di settore e la nuova Iri si vada nella giusta direzione?

 

Penso che abbassare le tasse in Italia sia quasi un’utopia. Dico questo poiché ritengo che il sistema politico, parlamentare e governativo non ha mai concretamente affrontato le due leve della finanza pubblica  che sono: la riduzione dei costi,  mi riferisco a quelli della politica, di una parte della Pubblica Amministrazione, di alcuni Enti e società partecipate che effettivamente sperperano il denaro pubblico, ecc.. Dall’altra parte  manca la volontà sia politica che, di conseguenza, tecnica, di voler incassare i crediti di Equitalia; infatti dei 500 miliardi di crediti ogni anno Equitalia incassa circa 12 miliardi andando a riscuotere solo dai piccoli, e tra questi in prevalenza dagli artigiani.

Per quanto riguarda gli studi di settore, non ritengo rilevante tale cancellazione sia perché gli artigiani hanno sempre pagato le tasse sia perché adesso sicuramente ci saranno ulteriori controlli, a partire dagli errori formali, come ad esempio la mancata comunicazione della liquidazione IVA periodica, con  pesanti sanzioni. Sarebbe necessario investire di più per le imprese e per le infrastrutture e, dall’altra parte, fare un’effettiva semplificazione sia amministrativa che fiscale.

 

Cosa ne pensa dell’esito del Referendum?

 

Fin dai mesi precedenti il 4 dicembre negli incontri che ho partecipato, quasi sempre percepivo che il fronte del NO sul referendum era prevalente.  Questo perché l’impostazione data a livello governativo era basata su alcune scelte stagliare. Tra l’altro, il voler eliminare i cosi detti corpi intermedi, mettere in discussione le rappresentanze, accentrare alcune deleghe delle Regioni a livello nazionale, pensare che il Senato con la rappresentanza delle realtà locali potesse essere la soluzione non credo sia stata una buona idea.

Credo che le riforme non si facciamo per referendum ma con una seria discussione a tutti i livelli. Da questa mancata discussione sarebbe potuta scaturire una proposta più condivisa che avrebbero potuto dare, al nostro Paese,  un’ulteriore contributo al miglioramento del sistema economico e sociale.

 

 


 

 

Notizie dalle associazioni casartigiani di tutta italia Diffondere la coscienza dei valori dell’Artigianato nel suo ruolo storico quale primaria forza sociale, economica e culturale.

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Giacomo Basso,
L'impegno con gli artigiani

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Il Welfare bilaterale artigiano
Gli Organismi e i Fondi Bilaterali nazionali e territoriali nell’artigianato - EBNA/FSBA, SANARTI, FONDARTIGIANATO, OPNA sono strumenti di welfare contrattuale finalizzati a mettere in campo interventi a tutela dei datori di lavoro e dei dipendenti.

Il Welfare bilaterale artigiano, eroga prestazioni e servizi che vanno dal sostegno alle aziende in crisi e al reddito dei lavoratori dipendenti in costanza di rapporto, a interventi a favore delle imprese e del loro sviluppo, all’assistenza sanitaria integrativa e a corsi di formazione professionale, fino alla costituzione di una rete di rappresentanti della sicurezza territoriale.

Racconti artigiani
Dalla penna di Giacomo Basso, i racconti artigiani pensati per esaltare l’artigianato attraverso l’uomo.
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