In primo piano 22 Febbraio 17

Pareri Importanti – Intervista ad Antonio Ramunno

Antonio Ramunno è sicuramente un personaggio della sua forgia tra i più espansivi e compenetrati. Ricordiamo le Sue conoscenze, in un famoso Congresso a Perugia, in cui dimostrò partecipazione e fedeltà a CASARTIGIANI e seppe anche stabilire (cosa fondamentale nella vita) rapporti umani corretti e onesti. Ha raccolto una difficile eredità con la Federazione Provinciale Artigianato Foggia e con una certa dignità, ancora, la sta portando avanti, favorendo la crescita del figliolo Antonello e avvalendosi dell’esperienza, nella tradizione di Saverio Biasco, di Vladimiro Mascolo. Amico personale del Direttore Generale, anche perché tra uomini del Mezzogiorno ben ci si intende e ci si rispetta.

 

Presidente, il Professor De Rita, uno dei maestri di riferimento del nostro Presidente, ama dire “le crisi” quando non azzoppano fortificano e aggiunge che noi italiani siamo uno strano miscuglio di culture e che per questa ragione abbiamo un grande spirito di adattamento. In tal senso qual è la sua osservazione sullo stato della crisi nel nostro Paese?

 

Sin da Ragazzo ho scelto di essere artigiano. E’ bastato seguire la mia passione, una forte volontà, spirito di sacrificio, e una grande fede in quello che facevo. Ai miei tempi bastava questo per poter realizzare i propri sogni. Certamente durante il mio cammino ho incontrato periodi difficili, ma come dice il Professor De Rita è stato proprio in quei momenti che ho saputo dare il meglio di me.

Oggi purtroppo non e più così. La crisi economica che non accenna a diminuire, impedisce alle nuove generazioni di inseguire i propri sogni, ma quel che è peggio riesce anche a piegare chi li aveva già raggiunti.

Occorrono scelte forti da parte della politica e della finanza per poter rimettere in moto la nostra economia e restituire fiducia agli imprenditori.

 

Per l’abbassamento delle tasse e per una burocrazia che non sia più opprimente servono risorse. Qual è il modello Casartigiani Puglia? Pensa che con la chiusura di EQUITALIA, la cancellazione degli studi di settore e la nuova Iri si vada nella giusta direzione?

 

Penso che per rilanciare l’economia occorrano quattro fattori determinanti: burocrazia sostenibile, tassazione sostenibile, chiarezza delle norme, ritorno delle banche a sostenere l’economia reale.

Questi fattori potrebbero contribuire in misura determinante a rilanciare l’economia, ed un’economia in crescita porta più entrate allo Stato.

La chiusura di Equitalia e la cancellazione degli studi di settore li vedo come un timido tentativo da parte delle istituzioni di sburocratizzazione e di riavvicinamento ai contribuenti vessati dall’attuale sistema sanzionatorio e di tassazione.

Per quanto riguarda la nuova IRI credo che possa rappresentare un piccolo aiuto alle imprese ma, purtroppo, per poterla applicare, si dovrebbero  creare  tutte le condizioni affinché le imprese tornino a produrre utili.

 

Cosa ne pensa dell’esito del Referendum?

 

Riguardo all’esito del referendum credo che il Popolo sia sovrano, e che si debba rispettare la volontà popolare. Se ha vinto il no è perché ciò che è stato deciso a livello parlamentare non ha saputo convincere gli Italiani sulla bontà di certe scelte. Speriamo che, per il futuro, questo serva di lezione ai politici.

 

 

 


 

 

Giacomo Basso,
L'impegno con gli artigiani
Saggi artigiani
Dalla penna di Giacomo Basso, i racconti artigiani pensati per esaltare l’artigianato attraverso l’uomo.
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