04/03/2021 – Il Lazio avvia un nuovo piano di politiche attive del lavoro mettendo in campo oltre 200 milioni di euro. L’obiettivo è contrastare la crisi innescata dalla pandemia con misure di formazione, accompagnamento e reinserimento al lavoro destinate in particolare alle categorie più fragili, coinvolgendo direttamente le organizzazioni sindacali e datoriali nella definizione delle strategie.
La presentazione del Piano, a cui è seguita la sottoscrizione di un Protocollo d’intesa, è avvenuta oggi da parte del presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti e dell’assessore al Lavoro Claudio Di Berardino.
Questo l’elenco dei sottoscrittori del Protocollo: Cgil Lazio, Cisl Lazio, Uil Lazio, Ugl Lazio, Unindustria, Unione degli industriali e delle Imprese del Lazio, FEDERLAZIO, LEGACOOP, CONFCOOPERATIVE Lazio, AGCI, CONFCOMMERCIO, CONFESERCENTI, CONFARTIGIANATO, CASARTIGIANI, CNA, COLDIRETTI, CONFPROFESSIONI, CONFETRA, FEDERALBERGHI, CISAL, CONFAPI, CDO Roma e Lazio.
Il Piano, in particolare, prevede 21 diverse azioni per promuovere la formazione e la buona occupazione per i giovani, le donne, le persone con disabilità, i disoccupati e i percettori di ammortizzatori sociali.
Alcune delle misure vengono introdotte nel Lazio per la prima volta, altre sono la prosecuzione di percorsi già avviati ma con modalità aggiornate rispetto alle rinnovate esigenze e con procedure di esecuzione più snelle e veloci. I vari bandi verranno avviati a partire dalle prossime settimane e saranno concordati, anche per la copertura finanziaria, con le Parti del Protocollo.
L’apprezzamento del Presidente di CASARTIGIANI Lazio Giacomo Basso.
Queste le 21 misure del Piano:
1.Titoli dell’obbligo: percorsi formativi rivolti a giovani e agli adulti che devono conseguire titoli “dell’obbligo
Il Welfare bilaterale artigiano, eroga prestazioni e servizi che vanno dal sostegno alle aziende in crisi e al reddito dei lavoratori dipendenti in costanza di rapporto, a interventi a favore delle imprese e del loro sviluppo, all’assistenza sanitaria integrativa e a corsi di formazione professionale, fino alla costituzione di una rete di rappresentanti della sicurezza territoriale.