Il professor Renato Brunetta è il nuovo presidente del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, in acronimo CNEL, organismo costituzionale che ha raccolto l’eredità del Consiglio Nazionale dell’Economia nel “ventennio” cui competono diverse incombenze, tra le quali, anche se poco utilizzata quella della proposta legiferativa.
Il CNEL ebbe precedentemente un momento di pubblicità negativa, anche se i costi sono stati draconianamente ridotti e i consiglieri non prendono gettone di presenza, quando Renzi propose il Referendum sulla sua abolizione.
Il Referendum è andato come è andato, ed ecco qui il CNEL più vivo che mai, molto “dimagrito” avendo ritrovato, con l’ottimo lavoro del presidente Treu, una sua funzione ad adiuvandum ai due rami del Parlamento e allo stesso Governo.
Chi scrive ha fatto parte, per circa un decennio, del CNEL se si può dire più di consistenza in termini di numero dei consiglieri e probabilmente dello stesso organico, nonché del raggio e del perimetro di iniziativa e di riconoscibilità, il CNEL presieduto da un grande Giuseppe De Rita.
Sta di fatto che, in quella fine degli anni ’80, ancora in Prima Repubblica Craxiana, che anticipava di poco i tortuosi anni delle presunte e comunque denominate tangentopoli, nella Commissione Lavoro si sono trovati insieme Renato Brunetta e Giacomo Basso.
Renato dalle indubbie e qualificanti, nonché riconosciute capacità e sapienze economistiche ne era naturalmente il presidente, preannunciando una grande carriera ma soprattutto, nel suo caso, un grande impegno nell’ambito politico e sociale.
Professore dell’Università di Roma Tor Vergata è stato ed è probabilmente uno dei più grandi economisti, se non il più grande, tutto sommato preso di mira spesso proprio perché unanimemente apprezzato per la sua scienza e per la sua onestà.
Veneziano doc, di umili orgogliosamente evidenziate origini, ha saputo con la sua viva intelligenza ma soprattutto con la sua eccezionale umanità porsi come punto di riferimento di ciò che si dovrebbe fare anche se non viene fatto.
Naturalmente in quelle Commissioni Lavoro dove spesso, se non sempre, qualcuno se pure in buona fede era redarguito affettuosamente per i ritardi o per le assenze, pur giustificate da una frenetica attività, che noi pure iniziavamo e che ha portato, per scelta fortemente voluta, a una grande CASARTIGIANI, è principiata una amicizia che ancora dura.
Ricordo in Renato un uomo buono, generoso, intransigente, straordinariamente intelligente, il quale mi ha onorato della sua amicizia.
Adesso negli strani percorsi, ma neanche tanto, della vita e dell’impegno civile, il Professor Brunetta viene chiamato a mettersi a disposizione quale presidente del “suo” CNEL.
Se lo conosciamo, come lo conosciamo saprà presto utilizzare l’organismo per importanti e significative iniziative e saprà porsi come punto di riferimento, e Dio sa se ce ne è bisogno, con il suo veneziano e colto spirito di servizio pensato e coltivato anche in quelle rare ma significative esplosioni di un temporale personale che ne hanno caratterizzato, con la sincerità e con la fedeltà alle sue convinzioni, la tempra e il coraggio che non gli è mai mancato.
In bocca al lupo a questo piccolo grande Uomo e a tutti noi che fummo, tutto sommato, anticipatori necessari ineluttabili di una epoca di ridimensionamento tesa alla conservazione della dignità e del rispetto di tutti.
Il Welfare bilaterale artigiano, eroga prestazioni e servizi che vanno dal sostegno alle aziende in crisi e al reddito dei lavoratori dipendenti in costanza di rapporto, a interventi a favore delle imprese e del loro sviluppo, all’assistenza sanitaria integrativa e a corsi di formazione professionale, fino alla costituzione di una rete di rappresentanti della sicurezza territoriale.