Oggi 1 giugno Michele avrebbe compiuto 91 anni.
Lo ricordiamo e lo onoriamo come se fosse insieme a noi ma Lui, se non sostanzialmente, spiritualmente è presente.
Inutile perderci in troppe prolusioni e troppe altre considerazioni, basta dire tout court che Michele Marchese ci manca.
Manca l’Amico, manca l’esperienza sempre inappagata quanto ricercata, manca anche il contrasto che per quanto potesse essere sbagliato dava risalto all’opinione. Del resto cosa è un contrasto se non la comprensione di un difetto e la ricerca di un consenso che giustifichi i propri dubbi? Da qui le telefonate serali sul mettiamoci d’accordo, pur divergenti, ma sempre uguali sulla salvaguardia e la difesa dell’imprenditore o meglio degli artigiani. Il suo neo romanticismo artigiano, comprendemmo subito, andava comunque salvaguardato non solo per un aspetto storico ma per garantire un futuro a una tradizione e a una nostrana specificità. Poi c’era da tenere in considerazione primaria un sentimento spontaneo e irrinunciabile verso gli artigiani, coraggiosi personaggi alla Camilleri che Michele rispettava prima di amare perché si sentiva parte integrante di loro.
E poi ancora la compagna di tutta una vita, l’adorata Lucia, che lo ispirava e lo sosteneva e a cui va il nostro omaggio.
Il Welfare bilaterale artigiano, eroga prestazioni e servizi che vanno dal sostegno alle aziende in crisi e al reddito dei lavoratori dipendenti in costanza di rapporto, a interventi a favore delle imprese e del loro sviluppo, all’assistenza sanitaria integrativa e a corsi di formazione professionale, fino alla costituzione di una rete di rappresentanti della sicurezza territoriale.