Roma, 10 febbraio 2020. CASARTIGIANI, Confartigianato, Cna, Confcommercio e Confesercenti – riunite in Rete Imprese Italia – insieme a Confindustria, Abi, Ance, Assonime, si sono rivolte in queste ore al Ministro dell’Economia e delle Finanze Prof. Roberto Gualtieri per chiedere nuovamente la soppressione – o almeno l’opportunità di procrastinarne l’entrata in vigore al 1° luglio 2020 – delle recenti regole in materia di ritenute fiscali negli appalti e subappalti, introdotte con il DL Fiscale collegato all’ultima Legge di bilancio. Sono ancora numerosi infatti, secondo i rappresentanti del mondo produttivo, i profili definitori e applicativi della nuova disciplina che, nonostante l’impegno ad oggi profuso dall’Amministrazione finanziaria per garantire al meglio un quadro interpretativo chiaro, ancora necessitano di ulteriori approfondimenti e, in ogni caso, di tempi tecnici incomprimibili per l’adeguamento dei processi gestionali e amministrativi, sia delle imprese committenti sia di quelle esecutrici.
I nuovi obblighi da un lato impongono di versare e comunicare le ritenute sui redditi dei lavoratori, scomponendole in funzione dei singoli contratti stipulati con ciascun committente (senza peraltro poter utilizzare in compensazione i propri crediti fiscali, in violazione dei principi dello Statuto dei diritti del Contribuente); dall’altro, scaricano sui committenti onerosi doveri di controllo – doveri che dovrebbero essere assolti dall’Amministrazione finanziaria senza considerare i costi necessari e le energie sottratte al fare impresa. Stante tutto questo esiste il fondato pericolo che la nuova disciplina possa bloccare l’attività di interi settori, essendo concesso ai committenti, quale unico strumento per non essere sanzionati per violazioni fiscali altrui, il blocco dei pagamenti dei corrispettivi, con conseguenze facilmente immaginabili.
Per queste ragioni, Rete Imprese Italia e le altre Organizzazioni di rappresentanza delle imprese, hanno richiesto al Ministro di valutare la soppressione delle nuove regole o, in subordine, di procrastinarne l’entrata in vigore al 1° luglio 2020, applicandole ai contratti stipulati dal 1° gennaio 2020. Tale differimento consentirebbe tra le altre cose all’Amministrazione finanziaria di beneficiare di un tempo sufficiente per analizzare compiutamente le molteplici questioni interpretative e i complessi profili applicativi che la nuova disciplina pone tra cui un sistema automatizzato di rilascio del certificato di sussistenza dei requisiti per l’esonero dall’applicazione della nuova disciplina.
Il Welfare bilaterale artigiano, eroga prestazioni e servizi che vanno dal sostegno alle aziende in crisi e al reddito dei lavoratori dipendenti in costanza di rapporto, a interventi a favore delle imprese e del loro sviluppo, all’assistenza sanitaria integrativa e a corsi di formazione professionale, fino alla costituzione di una rete di rappresentanti della sicurezza territoriale.