Prima di uscire si era fatto consegnare tutto il denaro che c’era in Vaticano, per distribuirlo a chi era afflitto. Altri come il Re e il Duce si erano risparmiati dal recarsi tra la folla anche perché i bombardamenti potevano riprende, come poi fù e si temevano insurrezioni, che naturalmente il Papa non temeva così come non aveva paura delle bombe Lui pensava solo al Suo Gregge. Arrivato , a P.le del Verano , circondato subito da una miriade di fedeli, come ha scritto e cantato Francesco De Gregori, “spalancò le Ali sembrava proprio un Angelo con gli occhiali” Pacelli infatti era alto più di 1,90 ed aveva braccia lunghissime, nel Suo impetrare il Signore, aveva preso una mistica e ieratica postura ancora immortalata nel bronzo nel medesimo posto dove si è materializzato con la Sua presenza. Presenza che ebbe il miracoloso merito di riportare un minimo di rassicurazione in quell’Umanità dolente.
Tornato in Vaticano Suor Pascalina , la Sua fedelissima perpetua, angosciata disse Lui che la Sua veste bianca era imbrattata di sangue, convinta che Egli fosse ferito. Il grande Papa gli rispose “Pascalina questo non è il mio sangue è il sangue di Roma”.
Grande Papa Difensore della Fede, Difensore della Città, che seppe reggere la Tiara nel momento probabilmente più difficile della storia del mondo.
Eterna Lode a Eugenio Pacelli principe Romano Pio XII Papa e Pontefice. Onore e Ricordo a tutte quelle povere Vittime di questa immane tragedia.
Roma 19/07/1943
Il Welfare bilaterale artigiano, eroga prestazioni e servizi che vanno dal sostegno alle aziende in crisi e al reddito dei lavoratori dipendenti in costanza di rapporto, a interventi a favore delle imprese e del loro sviluppo, all’assistenza sanitaria integrativa e a corsi di formazione professionale, fino alla costituzione di una rete di rappresentanti della sicurezza territoriale.