Sarà la legge Fornero, sarà la globalizzazione e la tecnologia, sta di fatto che non c’è il ricambio generazionale nelle piccole e medie imprese artigiane del Veneto.
Nel periodo 2011/2015 aumentano i lavoratori over 63 anni e calano gli under 35. Questi sono i dati crudi registrati nel periodo preso in considerazione, in attesa dei dati definitivi del 2016, che in base alle nostre proiezioni non si discosteranno di molto.
L’occupazione degli over 55 è salita oltre il 40%, ed è calata di circa il 20% tra i 15 e 34 anni. In particolare negli over 55 si riscontra un +36% degli over 63 e +46% degli over 55. Ancor più ci porta a far riflettere sulla inadeguatezza della Legge Fornero, che ha bloccato per 7 anni il turn-over naturale che si era creato nelle aziende,aumentando di fatto la disoccupazione e la precarietà dei giovani fino a 35 anni.
Anche le politiche sul lavoro attuate in questi anni sono stati solo dei palliativi che hanno in parte attenuato per un periodo limitato di tempo l’impatto dei giovani con il mondo del lavoro. Serve a nostro avviso immediatamente una riformulazione della legge Fornero con maggiore flessibilità sia per l’uscita che per l’entrata nel mondo produttivo. Riduzione degli anni di contribuzione, almeno ridotti a 41 anni di attività lavorativa per la anticipata e riduzione a 65 anni dell’età per la pensione di vecchiaia che oggi supera i 67 anni. Questo aiuterebbe subito il ricambio generazionale nelle nostre imprese.
Una politica europea sui costi del welfare e sull’innalzamento degli stipendi in quei Paesi che lucrano sui costi bassi della manodopera per essere concorrenziali alle imprese Italiane. Contratti di inserimento più snelli e meno costosi anche per gli over 35 con sostegno della finanza pubblica. Abolizione dei contributi inps per i primi 4 anni di attività svolta da giovani artigiani e commercianti under i 35 anni che intendono avviare una impresa. Distinzione dei costi per la previdenza da quelli dell’assistenza.
Il Welfare bilaterale artigiano, eroga prestazioni e servizi che vanno dal sostegno alle aziende in crisi e al reddito dei lavoratori dipendenti in costanza di rapporto, a interventi a favore delle imprese e del loro sviluppo, all’assistenza sanitaria integrativa e a corsi di formazione professionale, fino alla costituzione di una rete di rappresentanti della sicurezza territoriale.