Una strategia all’insegna della bilateralità, una maniera per superare le divisioni, nell’ottica di una collaborazione che può portare beneficio a tutte le parti in causa.
Efficienza. Nell’ultimo periodo si è assistito a un tentativo di fare squadra, un vero e proprio dialogo tra le parti social, tra imprese e lavoratori, nel quadro di una serie di regole condivise e definite: certamente tutti fattori decisivi e indispensabili per l’effettivo esercizio della Bilateralità.
L’efficienza dialogica deve infatti necessariamente caratterizzare i rapporti tra le parti, non ci si può limitare alla reciproca tolleranza e sopportazione, ma occorre basarsi su presupposti più radicati e profondi in base ai quali l’interlocutore, oltre ad essere riconosciuto e rispettato come tale, deve essere considerato quale componente importante a garantire lo sviluppo efficiente e competitivo di un sistema economico in quanto portatore e tutore di interessi rilevanti.
Un modo pensato all’interno di una strategia più ampia per salvaguardare la vita delle imprese artigiane e la tutela dei lavoratori in esse occupati.
E proprio per cercare di portare vantaggi ad aziende e dipendenti sono stati creati negli anni una serie di fondi, determinati dalla contrattazione nazionale, che puntano a creare benefici per entrambe le parti: gli ambiti sono quelli della formazione sia per le imprese che per i lavoratori, dell’assistenza pensionistica e integrativa, fino ad arrivare alle questioni legate alla salute, alla famiglia, al welfare.
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Il Welfare bilaterale artigiano, eroga prestazioni e servizi che vanno dal sostegno alle aziende in crisi e al reddito dei lavoratori dipendenti in costanza di rapporto, a interventi a favore delle imprese e del loro sviluppo, all’assistenza sanitaria integrativa e a corsi di formazione professionale, fino alla costituzione di una rete di rappresentanti della sicurezza territoriale.