da veronaeconomia 26 gen. 2020
Taglio del cuneo fiscale. Andrea Prando, segretario generale di CasartigianiVeneto: positiva la misura, ma, servono anche provvedimenti, per rendere più competitiva la micro-impresa.
“Quando si riducono le tasse e si aumentano le possibilità di spesa – analizza Andrea Prando, segretario generale di Casartigiani Veneto – gli effetti non possono che essere positivi. Quindi, la riduzione del cuneo fiscale, introdotta dal Governo, così come era stata proposta dai rappresentanti dell’Artigianato, del terziario di mercato, delle Piccole Medie Imprese e dell’Impresa diffusa, è un passo in avanti, concreto. Ma, tale iniziativa non risolve ogni problema. Anzi, questo intervento si deve inquadrare nella prospettiva di una riforma fiscale, che semplifichi la vita delle piccole imprese, che stanno soffrendo il potere commerciale delle multinazionali. Vero obiettivo deve essere rendere un po’ più competitiva la micro impresa italiana. Più precisamente – sottolinea Prando – le nostre aziende chiedono interventi, dopo l’abrogazione dei voucher, per strumenti, in grado di regolare efficacemente le prestazioni occasionali”. In più, Casartigiani segnala, in materia di contratti a termine, “l’esigenza di abolire, rispetto all’impianto del ‘decreto dignità’, le causali o almeno di prevedere causali, in sede di contrattazione collettiva, nonché di eliminare la previsione della maggiorazione aggiuntiva, in caso di rinnovi di contratti a tempo determinato”. Praticamente, l’economia italiana ha bisogno – e non ci stancheremo mai di sottolinearlo – di radicale eliminazione di burocrazia e di incisiva riduzione della pressione fiscale, per favorire la piccola impresa e creare nuova occupazione, la quale non potrà mai essere a tempo indeterminato, data la fortissima concorrenza, soprattutto, extraeuropea, esistente sul mercato, se burocrazia e imposizione fiscale, frenano la competitività. La qualità del prodotto, opera del genio italiano, non manca – ed è un grande, prezioso valore! – ma, bisogna potere venderla…!
Pierantonio Braggio
Bene il taglio delle tasse, ora si pensi anche agli artigiani
da Trevisotoday 26 gennaio 2020
D’Aliberti (Casartigiani): «La riduzione del cuneo fiscale potrà favorire una ripresa dei consumi, ma ora ci aspettiamo dal Governo degli interventi per aiutare le aziende artigiane, al contrario gravate da nuovi oneri»
Buone notizie dal taglio del cuneo fiscale, che potrà favorire una ripresa dei consumi. Ma ci aspettiamo di più da parte del Governo per le piccole imprese, relegate ad un angolino dalle manovre ministeriali. Con la Confederazione nazionale e Rete Imprese Italia vogliamo riportare l’attenzione sulle Pmi». Il direttore di Casartigiani Treviso Salvatore D’Aliberti accoglie con favore l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del taglio al cuneo fiscale, che porterà nelle casse dei lavoratori – anche quelli che lavorano nelle Pmi – più soldi. Il guadagno per chi ha un reddito annuo fino a 28mila euro potrà arrivare fino a 600 euro all’anno, per calare progressivamente con l’aumento del reddito. Considerando il bonus Renzi, per i redditi fino a 26.600 euro significa avere una busta paga più ricca di 100 euro.
«E’ una misura che aiuterà i lavoratori e le famiglie. Però ci saremmo aspettati un’attenzione maggiore per le Pmi, che al contrario sono state gravate di nuovi oneri, come lo scontrino elettronico e l’obbligo del pagamento elettronico per ottenere gli sgravi fiscali, come il bonus ristrutturazione –aggiunge D’Aliberti– Per questo attraverso Rete Impresa Italia e la Confederazione nazionale faremo da pungolo al Governo, affinchè orienti i riflettori anche sulle imprese artigiane, spina dorsale di questo paese. Lo ribadiamo, e chiediamo aiuto alla Confederazione per farlo: si esonerino i piccoli artigiani, con un fatturati inferiori ai 30mila euro, dallo scontrino elettronico. Sarebbe già una prima boccata d’ossigeno e non avrebbe ripercussioni negative sulle casse dello Stato».
Il Welfare bilaterale artigiano, eroga prestazioni e servizi che vanno dal sostegno alle aziende in crisi e al reddito dei lavoratori dipendenti in costanza di rapporto, a interventi a favore delle imprese e del loro sviluppo, all’assistenza sanitaria integrativa e a corsi di formazione professionale, fino alla costituzione di una rete di rappresentanti della sicurezza territoriale.